In Africa i nostri sacerdoti vengono decapitati o bruciati vivi
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Marco Belviso
- 12 Luglio 2024
Mentre in Italia i sindaci di sinistra si tolgono le scarpe davanti all’Imam
Mentre la sinistra confortata da certi preti cattocomunisti si sforza a farci credere che l’accoglienza dei minori profughi non accompagnati sia un dovere etico prima che un enorme business, in Africa ogni anno vengono massacrati decine di cristiani, molti dei quali religiosi a capo di Diocesi.
Mentre a Udine, città salita all’onore delle cronache per l’escalation di violenza ad opera di profughi e clandestini, il sindaco Alberto Felice De Toni (Pd) entra scalzo nella moschea a rendere omaggio all’Imam della città, in molti paesi musulmani viene dato fuoco ai sacerdoti oppure vengono smembrati e gettati nei fiumi. Vediamo una brevissima carrellata dei crimini più recenti, di cui sui mass media del mainstream, non se ne parla mai abbastanza.
Un sacerdote stimmatino, padre Paul Tatu è stato ucciso a Pretoria, in Sudafrica. Padre Paul si era trovato ad assistere casualmente ad un femminicidio. L’assassino ha obbligato il prete a salire in macchina, dove gli hanno sparato un colpo nella nuca per eliminare la sua testimonianza.
La lunga scia di massacri jiadisti
La jihad si ispira al pensiero più radicale del cosiddetto fondamentalismo islamico

Il 13 marzo 2024 Padre William Banda, della Società di San Patrizio per le missioni estere è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre si preparava a celebrare la Santa Messa nella cattedrale di Tzaneen. Secondo le testimonianze raccolte, P. Banda stava conducendo la preghiera che precede la messa. I fedeli presenti hanno visto entrare nella chiesa una persona mai vista prima, un africano molto ben vestito, che si è diretto subito verso il sacerdote, sedendosi accanto a lui.
Quando P. Banda ha terminato la recita del rosario si è diretto alla sacrestia per prepararsi a celebrare la messa mattutina. Lo sconosciuto si è affiancato al sacerdote scortandolo nella sacrestia.
Mentre il sacerdote stava per entrarvi l’assassinio ha estratto una pistola dalla tasca ed ha sparato a p. Banda alla nuca. L’assassinio si è diretto verso l’uscita della chiesa ma una volta arrivato sulla soglia della porta ha fatto dietrofront si è avvicinato al corpo del sacerdote sparando un secondo colpo alla testa. Una volta uscito dalla chiesa, i testimoni riferiscono che l’omicida è balzato su un’automobile che lo aspettava, per poi fuggire a tutta velocità.
L’omicidio del sacerdote cattolico segue quello di tre monaci ortodossi il giorno prima, nel monastero di St. Mark and St. Bishop Samuel the Confessor, a Cullinan, a circa 30 km a est di Pretoria. Il 12 dicembre 2023, è stato assassinato don Pol Feyen, sacerdote cattolico della congregazione dei Salesiani di Don Bosco, aveva 82 anni. L’omicidio è avvenuto nella sua stanza nella parrocchia Marie Ausiliatrice, nel quartiere Abattoir, nel comune di Masina, a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. Pol Feyen era di nazionalità belga e ha vissuto a lungo in quella comunità, in cui era apprezzato e riconosciuto. Secondo le testimonianze è stato pugnalato con un lungo coltello da un africano non identificato.


Un sacerdote cattolico, P. Isaac Achi, parroco della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo della diocesi di Minna in Nigeria è stato ucciso a seguito di un attacco alla parrocchia nelle prime ore di domenica 15 gennaio 2023. Nella mattinata di domenica 15 gennaio è esplosa una bomba in una chiesa nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc).
Il bilancio è stato di 12 morti. Il parroco padre Isaac Achi è morto per l’incendio provocato da banditi che cercavano di entrare. Corpi arsi vivi, spari alla gente, bombe in Chiesa, persecuzioni contro innocenti. La brutalità della violenza assume forme diverse in luoghi differenti dell’Africa, ma il dolore è uno solo.
Padre Samson è stato ucciso ma non sappiamo da chi e in quali circostanze” Lo ha spiegato l’arcivescovo di Mbeya, Gervas John Mwasikwabhila Nyaisonga, alla guida dell’arcidiocesi tanzaniana dove operava padre Samson, dei Missionari d’Africa (Padri Bianchi) originario del Malawi. Il suo corpo sezionato è stato ritrovato sul greto di un fiume. Il missionario probabilmente è stato colpito alla testa, forse è stato tramortito e poi l’assassino o gli assassini si sono accaniti sul suo corpo sezionandolo. La testa, il collo, le gambe e il busto erano separati.
Non si pensa a un rito di stregoneria perché tutte le membra del povero corpo sono state ritrovate. In genere per i riti di stregoneria si asportano alcune parti del corpo della vittima” ha aggiunto l’arcivescovo. Un uomo anziano ma ancora pervaso dalla voglia di essere utile alla comunità, e di diffondere la fede e il messaggio di fratellanza della chiesa, che si è trovato di fronte due assassini spietati. Questo era padre Jacques Hamel, il sacerdote sgozzato da due estremisti islamici mentre stava per celebrare la messa del mattino nella chiesetta di Saint-Etienne du Rouvray. I due lo hanno attaccato con violenza, racconta alla stampa una delle suore presenti durante l’attacco, ancora sotto shock. L’hanno costretto ad inginocchiarsi, poi hanno pronunciato “un sermone in arabo intorno all’altare” prima di tagliargli la gola con un coltello affilato. “Era un prete di 86 anni, e da dieci era qui a Saint Etienne. Non era il responsabile della parrocchia ma un prete ausiliario, assegnato qui per rendere servizio.

Autore / Marco Belviso
Giornalista, ghostwriter e blogger, ha fondato e diretto IlPerbenista.eu e Il Corsaro della Sera.