Dopo la elezione a parlamentare europeo quale sarà il futuro del Comitato a sostegno del Generale Vannacci

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Esattamente dieci mesi fa, un gruppo di amici di un generale salito alla ribalta della cronaca per aver pubblicato un controverso libro duramente attaccato dall’intellighenzia di sinistra, fondarono un comitato di cittadini pronto a difendere a spada tratta l’alto ufficiale in questione.

L’iniziativa partita dalla Calabria, in men che non si dica, ha finito per coinvolgere migliaia di cittadini di tutta Italia, da Messina a Trieste, uniti appassionatamente dalla ferrea volontà di difender la libertà di espressione del generale incursore Roberto Vannacci.

“I magnifici 4” fondatori del comitato, l’ex commilitone in pensione Fabio Filomeni, il campione paraolimpico Norberto De Angelis, il parà della “Folgore” Bruno Spatara e il funzionario della Suzuki Italia Gianluca Priolo, decisero senza indugi di scegliere la denominazione del nascente comitato ispirandosi al titolo del best seller “Il Mondo al Contrario“.

Il comitato dei "Magnifici 4"

Ognuno di loro, in cuor suo, avrebbe sperato un bel giorno vedere il loro beniamino impegnarsi in politica ma nessuno avrebbe immaginato che la cosa potesse accadere così in fretta!

Addirittura, parlamentare europeo con il maggior numero di preferenze accordategli dagli elettori, dietro soltanto all’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (peraltro candidatura di facciata perché non andrà mai fisicamente ad occupare il seggio di Bruxelles).

Ma adesso che il generale è diventato un politico di primo piano, che ne sarà del comitato culturale il “Mondo al Contrario”? Chi continuerà a difendere la libertà di espressione di un individuo che per volontà popolare è divenuto, egli stesso, portavoce di quegli ideali tanto ostracizzati? Ha ancora senso combattere per un “rivoluzionario” entrato nelle più alte istituzioni rappresentative dell’Unione Europea? Sono tutte domande che i componenti di quel comitato si sono posti all’indomani dell’elezione del generale-scrittore.

Ma la risposta certa può darla soltanto lo scorrere del tempo. Per adesso, una sola cosa è evidente e cioè che quell’opera frettolosamente accusata di essere razzista, omofoba, misogina e – per qualcuno – perfino antisemita (sebbene non ci sia un solo passaggio del libro che parli della popolazione ebraica o di Israele) sta superando ogni banco di prova di fronte alla giustizia in sede civile e penale. Scusate se è poco.

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Autore / Fabio Filomeni

Tenente Colonnello (ris.) dell’Esercito italiano, incursore paracadutista, ha partecipato a missioni globali e ha ricevuto diverse decorazioni.

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